
È stato inaugurato il 9 giugno il sentiero “DOLOMITI SENZA CONFINI”, considerata dagli organizzatori “la prima ed unica alta via transfrontaliera d’Europa”. Il progetto è nato dal sogno che le Dolomiti non siano più una barriera ma un luogo d’incontro e amicizia, e si snoda sui luoghi dove si consumò la carneficina della Prima Guerra Mondiale, che proprio cento anni fa si concludeva con un bilancio di milioni di vittime.
È un’Alta Via che collega ben 12 percorsi attrezzati di elevato valore alpinistico e storico che si sviluppano a cavallo tra l’Italia e l’Austria, tra il Cadore e la Pusteria dalle Tre Cime di Lavaredo alla Val del Gail. La “Dolomiti senza Confini” infatti consente di attraversare luoghi significativi della Grande Guerra con trincee e gallerie. Un percorso di pace sui luoghi della guerra.
“Una grande Alta Via – si legge nel sito ufficiale – dove gli appassionati di montagna di qualsiasi nazionalità possono incontrarsi per coltivare quell’amicizia che su queste montagne fiorisce più in fretta, ha i colori dell’arcobaleno e profuma di futuro”.
“Dolomiti senza confini”, il percorso di 100 chilometri attraverso le montagne delle Province di Belluno e Bolzano e del distretto di Lienz. Un collegamento di sentieri che unisce 12 vie ferrate in un itinerario in 8 tappe di valore alpinistico e storico, sui luoghi che un secolo fa furono teatro della Prima guerra mondiale. Una lunga camminata, un’arrampicata dai rifugi Lunelli e Berti nel Comelico bellunese al Rifugio Filmoor-Standschützenhütte in Tirolo. Con un messaggio di pace, con il desiderio di unire su quelle montagne che hanno visto combattimenti e uomini divisi.