Il Calderone, sul Gran Sasso, è l’unico ghiacciaio degli Appennini. Per molti è il più a sud di tutto il continente. Ma, tra Pirenei e Balcani, sono molte le montagne a contendersi il primato di ghiacciaio più meridionale d’Europa.
Il Gran Sasso è una montagna speciale. L’unica, sugli Appennini, a presentare tutte le caratteristiche dell’alta montagna: morene, circhi glaciali, antichi rock glacier. E soprattutto un ghiacciaio, il Calderone: l’unico, in Italia, al di fuori delle Alpi. Spesso è considerato addirittura il più meridionale di tutta Europa. Ma è veramente così?
Per prima cosa, dobbiamo decidere cosa si intende per ghiacciaio.
Per il Servizio glaciologico lombardo “i ghiacciai sono masse di ghiaccio formatesi sulla terraferma per metamorfismo della neve e per azione della gravità.”
Secondo altre classificazioni, però, i ghiacciai hanno bisogno di un ulteriore requisito: il movimento.
Crepacci, morene, lingue glaciali, valli a U, e così via: quasi tutte le forme tipiche dell’ambiente glaciale sono dovute proprio al continuo scivolamento del ghiacciaio dalle zone di accumulo verso valle.
Se a un certo punto della sua vita un ghiacciaio smette di muoversi, viene “declassato” a glacieret o glacionevato. Quasi tutti i piccolissimi i ghiacciai di cui ci occuperemo rientrano in queste categorie. E’ bene però ricordare che ci occupiamo di masse glaciali ormai minuscole, dove il confine con altre forme di accumulo (come i nevai semipermanenti) è sottile.
Bisogna anche scegliere come delimitare l’Europa. Noi escluderemo il Caucaso, e andremo quindi a concentrarci sulle tre grandi penisole che si affacciano sul Mediterraneo.
La Penisola Iberica
Fino agli anni ’20 del ‘900 il ghiacciaio più a sud del continente era sicuramente il Corral de Veleta, sulla Sierra Nevada a oltre tremila metri di quota e appena 37 ° di latitudine nord. Oggi i ghiacciai sono confinati all’altra estremità del paese, sui Pirenei (dieci sul territorio spagnolo). A 42.65 ° di latitudine si trova il ghiacciaio di Maladeta. Meno di un grado più a nord del Calderone, ma molto più vasto: date le quote elevate, i ghiacciai pirenaici sono molto più grandi di quelli che vedremo tra poco.
Il ghiacciaio più a sud è in Bulgaria
I ghiacciai più a sud si trovano sulla Penisola Balcanica.
La catena del Pirin si eleva fino a 2914 metri (esattamente come il Gran Sasso, e secondo gruppo più alto dei Balcani), ospita due minuscoli ghiacciai, il Banski e lo Snezhnika. E’ quest’ultimo, situato alla latitudine di 41° 46′ nord, il vero ghiacciaio più meridionale d’Europa. A dispetto delle minuscole dimensioni (appena 0.55 ettari), alcuni studi ne hanno osservato recenti tracce di movimento.

Montagne “maledette” e sconosciute
I ghiacciai più importanti dei Balcani (tutti inferiori ai sette ettari) però, si trovano a cavallo tra Albania, Kosovo e Montenegro, tra 42 e 43° di latitudine nord. Si tratta della catena del Prokletije, in albanese Bjeshkat e Namuna, letteralmente “montagne maledette”: dai Balcani alla già citata Maladeta sui Pirenei, la toponomastica delle montagne più impervie evoca disgrazie e maledizioni, e probabilmente non è un caso. Si tratta di una delle regioni più selvagge e inaccessibili d’Europa, e tuttora poco conosciute: basti pensare che un apparato morenico attivo è stato studiato solo nel 2008. Insieme al Debeli Namet, nel massiccio del Durmitor in Montenegro, questi piccoli ghiacciai si spingono a quote insolitamente basse (fino a 2000 metri).
Penisola Italiana
Il ghiacciaio del Calderone è l’unico della penisola Italiana. Simile per quota, tipologia e latitudine (42° 28′ N) a molti suoi vicini balcanici, non può essere considerato il più meridionale in Europa. In compenso, probabilmente, lo è dell’Unione Europea. Nell’ultimo secolo ha perso il 90% del volume e almeno il 68% della sua area (che si aggira oggi intorno ai 3,5 ettari). Dal 2009 risulta diviso in due piccoli glacionevati.

Un aiuto dalla geologia
I ghiacciai più meridionali in Europa sopravvivono al di sotto del limite delle nevi persistenti, che supererebbe l’altezza delle vette più alte della regione. Le minuscole masse glaciali più meridionali d’Europa resistono in maniera stupefacente. Ma come fanno?
Per esistere, un ghiacciaio ha bisogno essenzialmente bisogno di due fattori: un grande accumulo di neve in inverno e una fusione limitata in estate. I ghiacciai mediterranei si trovano di solito in ripide nicchie ai piedi di pareti rocciose, dove cade una grande quantità di valanghe. L’esposizione a nord o nordest, insieme ai detriti che spesso li coprono in gran parte, li proteggono invece dal sole estivo.
Anche la geologia locale viene in aiuto: sia il Gran Sasso che i monti dei Balcani sono costituiti soprattutto da rocce carbonatiche, cioè calcari, marmi, dolomie: rocce di colore chiaro che limitano tantissimo l’assorbimento del calore solare. Sono inoltre caratterizzate da fenomeni carsici: spesso i circhi glaciali sono annidati in antiche doline e inghiottitoi, ambienti molto chiusi e riparati. La permeabilità delle rocce fa inoltre sì che l’acqua di fusione si infiltri rapidamente, evitando la formazione di laghi. Questi, immagazzinando il calore, accelererebbero la fusione di ghiacciai se fossero impostati su altri tipi di rocce.
Ogni piccolo ghiacciaio del sud Europa è una preziosa testimonianza della storia delle montagne del Mediterraneo. Anche se mal ridotti, queste masse resistono ostinatamente, grazie a condizioni particolari, in luoghi dove il clima non dovrebbe più consentirlo. Speriamo che possano farlo ancora a lungo.
PER SAPERNE DI PIU’: gli studi di Grunewald & Scheithauer (2007) e di Gachev (2017)