I Geoparchi europei compiono vent’anni. Tanti ne sono passati dalla primavera 2000, quando sull’isola greca di Lesbo fu fondata ufficialmente la Rete europea dei geoparchi.
Oggi la rete comprende 75 siti distribuiti in 24 paesi, e fa parte del Global Geoparks Network, una rete globale sotto l’egida UNESCO.
Il “festeggiamento” ufficiale si svolge in occasione della quarantacinquesima riunione di coordinamento organizzata questo semestre nel Geoparco di Papuk, in Croazia.

Valorizzare la cultura geologica
“Un geoparco”, recita la definizione ufficiale “è un territorio che possiede un patrimonio geologico particolare ed una strategia di sviluppo sostenibile sorretta da un programma europeo idoneo a promuovere tale sviluppo”.
Valorizzazione della geodiversità dunque, cioè della straordinaria varietà delle forme, materiali e processi che raccontano la storia del nostro pianeta. Un patrimonio inestimabile che deve essere preservato e conosciuto. Non solo per garantire uno sviluppo economico in aree spesso svantaggiate grazie al turismo sostenibile, ma anche per aumentare la consapevolezza sui rischi naturali, sull’uso sostenibile delle risorse. I geoparchi sono uno dei frutti della presa di coscienza da parte della comunità scientifica dell’importanza della geologia nella cultura e nel paesaggio. Una presa di coscienza iniziata negli anni ’90 e oggi più attuale che mai.

Un po’ di storia
La Rete Globale dei Geoparchi è stata fondata nel 1998 con l’egida UNESCO e comprende 147 siti in 41 paesi di tutti i continenti. Dal 2015, i geoparchi sono classificati ufficialmente come UNESCO GLOBAL GEOPARKS.
All”inizio, i geoparchi europei erano solo 4: la Foresta Pietrificata di Lesbo, padrone di casa, la Riserva Geologica dell’Alta Provenza in Francia, il sito di Maestrazgo in Spagna e il massiccio vulcanico dell’Eifel in Germania. Oggi se ne sono se ne sono aggiunti oltre 70. Il paese più rappresentato è la Spagna, con 13 siti, seguita dall’Italia con 10 e dalla Francia con 7. Tre si trovano a cavallo tra due nazioni (Slovenia e Austria, Germania e Polonia, Ungheria e Slovacchia) e parecchi sono al di fuori dell’Unione europea: Norvegia, Islanda, Turchia, e dal 2020 anche il Regno Unito.
I geoparchi italiani
I geoparchi italiani sono sparsi in tutto il paese:
A nord, l’Adamello-Brenta, il Beigua e Sesia-Val Grande. Al centro, le Alpi Apuane e il Parco minerario toscano – Parco delle Colline metallifere. Al sud, invece, ci sono il Parco del Cilento e Vallo di Diano e il Parco del Pollino. La Sicilia vanta i geoparchi delle Madonie e della Rocca di Cere, e la Sardegna il Parco geominerario storico e culturale della Sardegna.
Sulla mappa che segue, l’ubicazione e i siti internet dei geoparchi italiani.
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