Autunno 2014. Per i sub dell’associazione New Diving è un’immersione tranquilla nel Lago di Garda, poco a largo di Torri del Benaco, il loro quartier generale. I fondali celano sempre dei segreti, anche in una zona che si crede di conoscere bene.
I subacquei intravedono emergere dal fondale sagome di rocce squadrate, pinnacoli, diedri. Le strane forme si perdono nel buio, oltre i sessanta, settanta, novanta metri. Non è possibile esplorarle: profondità e durata di un’immersione devono essere pianificate attentamente.

Le settimane successiva i sub si presentano all’appuntamento con tutta l’attrezzatura necessaria a esplorare il fondale in sicurezza.
L’esplorazione
Lo spettacolo che si offre per la prima volta alla luce degli illuminatori è impressionante.
Le rocce hanno aspetti di cubi, parallelepipedi, separati da canali che si incrociano ad angolo retto, proprio come delle stradine. L’impressione è quello di nuotare in un labirinto costruito dall’uomo. “Sembra un villaggio sommerso“, racconta Ezio Buzzacchi, un giovane istruttore di sub membro del New Diving. E’ lui che ci ha contattato. All’epoca era troppo giovane per prendere parte alle prime spedizioni, ma poi è diventato uno dei più appassionati amanti de Le Casette.
“Per prima cosa abbiamo indagato presso il Museo di Torri del Benaco per sapere se c’erano delle informazioni su siti del genere. Non c’erano, e così abbiamo costruito un piccolo team per raccogliere più informazioni possibile. Qualcosa che potesse essere quantificato, per poi affidarlo allo studio di un geologo”.
La comunità benacense, intanto, si mobilita. La Protezione Civile mette i suoi gommoni a disposizione come supporto nelle spedizioni successive. Vengono effettuati dei rilievi tramite sonar a scansione laterale. Complessivamente alle Casette le immersioni esplorative alle Casette, tra il 2014 e il 2015, dureranno 132 ore, alla profondità media di 72 metri. A quella profondità le acque hanno una temperatura costante di circa 8 gradi.

La voglia di far conoscere il sito è tanta. Nel 2016 sub del Garda realizzano anche un documentario.
La gente del posto, intanto, si interroga sulle sue origini del sito, a volte fantasticando un po’. Non manca chi, preoccupato, collega le spaccature alle faglie e ai moderati terremoti del Monte Baldo. Resta anche in piedi, per qualche tempo, l’ipotesi che il sito sia di origine antropica. Si sapeva infatti che anni prima alcuni blocchi di calcare erano destinati a lavori di ampliamento del porto erano finiti in acqua. Ma le dimensioni di qualche blocco di cava non potevano competere con quelle mastodontiche de Le Casette.
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La spiegazione geologica
I dati raccolti dai sub vengono affidati allo studio del geologo Claudio Leoncini. Lo studioso interpreta il sito come un sistema di fratture beanti dovute alla forza di gravità.
Gli strati di calcare che formano Le Casette, infatti, hanno un’inclinazione quasi parallela a quella del fondale: una struttura che i geologi chiamano monoclinale. In quel tratto gli strati sono un po’ meno pendenti rispetto alla scarpata. Questo ha resolo possibile prima il distacco e poi lo scivolamento degli enormi blocchi lungo la superficie di strato.
Le Casette, ricorda il geologo, assomigliano molto a ai Lavini di Marco vicino Rovereto, la Ruina cantata nell’Inferno di Dante famosa per le sue piste di dinosauri del Giurassico inferiore.
Qui, però, le acque ferme del lago hanno fatto sì che Le Casette conservassero perfettamente la loro forma, con le superfici piane e gli spigoli che rendono il loro aspetto così poco naturale.

La questione sicurezza
Un’ordinanza comunale ha dichiarato il divieto di balneazione nell’area delle Casette. Il sito è infatti situato in una zona di passaggio dei traghetti che collegano Torri a Peschiera. “In caso di emergenza, o se per qualunque motivo un subacqueo dovesse aver bisogno di svolgere una risalita di emergenza, si troverebbe in un punto dove la sua sicurezza è messa a repentaglio”.
“Creando un po’ di interesse le cose potrebbero cambiare”
Ma il problema principale per la sicurezza, sostiene Ezio, è che il sito è davvero vicino alla riva, e chiunque ne abbia le capacità potrebbe buttarsi in acqua e raggiungerlo. E questo non va bene. “In mare, qualsiasi gruppo si vada a immergere ha una barca con sopra uno che aspetta sempre in superficie”.
Nel lago le scarse distanze tendono spesso a far sottovalutare il pericolo. “Parcheggio la macchina, vado alle Casette e mi succede qualcosa, e poi? Mi vengono a cercare il lunedì perché non sono andato al lavoro”. Non sono eventualità rare, purtroppo. L’ultimo grave incidente subacqueo nel lago è avvenuto pochi giorni fa.
I sub del Garda cercano da anni di promuovere una cultura delle immersioni nel lago in sicurezza. Tra le tante iniziative, è in discussione in questi giorni la proposta di istituire un parco subacqueo interdetto alla navigazione, non lontano da Torri del Benaco. Il futuro delle immersioni nel lago, e anche alle Casette, si gioca proprio sulla consapevolezza. “Creando un po’ di interesse le cose potrebbero cambiare”, conclude Ezio.

Immergersi nel lago
“Il lago non è paragonabile al mare”, taglia corto Ezio. “E’ un ambiente molto più aggressivo, che ti pone subito delle sfide”. Prima cosa, la galleggiabilità. Nell’acqua dolce si galleggia di meno che in quella salata. Sembra un’ovvietà, ma spesso le caratteristiche dei laghi sono ignorate da tanti. “Si sente ancora dire che in lago ci sono i gorghi che ti portano giù”.
Inoltre, l’acqua del lago è molto più fredda di quella del mare.
Infine, la visibilità. Il materiale in sospensione, l’ambiente chiuso, riducono la possibilità di penetrare le acque del lago. Un ambiente più sfuggente eppure, racconta Ezio, “una volta riuscito a fare tutto quanto tutto come avevi pianificato, la sensazione di soddisfazione è non è paragonabile a nient’altro”. E poi nel lago, per quanto se ne possa credere, c’è un sacco da vedere e da fare”.
“Il lago non è paragonabile al mare. E’ un ambiente molto più aggressivo, che ti pone subito delle sfide”
Ed è vero: a patto di non immaginarsi i colori delle barriere coralline, la varietà che offrono i fondali il Benaco è sorprendente. Pareti spioventi o completamente verticali, proseguimento delle ripide pareti dell’alto Garda, a Tempesta, a Campione all’Isola del Garda isola del Garda.
E poi ci sono i numerosi relitti, che le acque dolci e povere di ossigeno conservano perfettamente. Come la nave di Castelletto di Brenzone, risalente ai tempi della Serenissima, o il relitto Roma a 120 metri di profondità.
In questo compendio di meraviglie, figlie della geologia del Garda e dell’azione instancabile delle acque, dei ghiacciai e dell’uomo, ci sono anche Le Casette. Che, speriamo, potranno presto essere finalmente fruibili, a patto di farlo in sicurezza.